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Archivio di Stato di Cosenza

Il Patrimonio

I documenti costituiscono testimonianza dell’attività istituzionale di enti e magistrature; sono ordinati secondo il periodo storico in cui sono stati prodotti e sono raggruppati di regola in archivi preunitari, archivi postunitari e archivi non statali

Per quanto riguarda gli Antichi Regimi, l’Archivio di Stato di Cosenza conserva le carte della Corte del Regio Secreto, della Corte della Bagliva, e della Regia Udienza provinciale.

Durante il Decennio Francese avvenne il riordino dell’Amministrazione Civile del Regno delle due Sicilie, con i decreti 8-8-1806 e 8-12-1806, con i quali la Calabria fu divisa in due province: Citeriore con capoluogo Cosenza e Ulteriore con capoluogo Monteleone, attuale Vibo Valentia. In ogni Provincia era istituita una Intendenza con al vertice un intendente che accentrava  poteri amministrativi, finanziari e di polizia.
Nell'archivio dell’Intendenza di Calabria Citra  e in quello della Prefettura che ne ereditò con il Regno sabaudo gran parte delle funzioni, si ritrovano i documenti che riguradano in particolare le Opere Pubbliche comunali e provinciali, la Sanità pubblica e marittima, la Contabilità comunale e gli affari Ecclesiastici. Di grande interesse è anche il fondo Demanio Silano (1806-1900), con le relative mappe, uniche fonti archivistiche che consentono di delineare una lunga storia di usurpazioni, occupazioni, confische dei territori  della Sila

I fondi giudiziari conservati presso il nostro Istituto sono costituiti dalle serie documentarie prodotte dalle singole magistrature operanti nell’ambito della Provincia di Cosenza. Fra le magistrature più antiche vi era la Regia Udienza Provinciale, sostituita, con legge organica del 1808, dai Tribunali di prima istanza. La stessa legge istituiva i Tribunali d’appello e i Tribunali Criminali, divenuti, in seguito, Corti Crminali e Corti di appello. Alla Corte Criminale del decennio francese, succedeva la Gran Corte Criminale, che, nei casi determinati dalla legge, di ordine pubblico e sicurezza dello Stato, prendeva il titolo di Gran Corte Speciale.
Nell’ambito della documentazione della Gran Corte Criminale sono da segnalare i processi politici che testimoniano la partecipazione cosentina al processo risorgimentale, tra i quali il processo ai fratelli Bandiera e la documentazione riguardante i moti del ’48.

Di estremo interesse è anche la documentazione relativa al fenomeno brigantaggio nella provincia cosentina sia nel periodo preunitario che in quello postunitario intrecciando le proprie vicende con quelle descritte nel fondo Demanio Silano.  Nelle carte del Gabinetto di Prefettura importante è la documentazione podestarile (1925- 1946), che consente la ricostruzione del clima politico e sociale durante il Fascismo e nel periodo successivo alla sua caduta.

Fonti preziose sono anche gli Archivi Notarili, i Catasti Onciari, il Catasto Murattiano e quello successivo, lo Stato Civile, le Liste di Leva e i ruoli matricolari.



Ultimo aggiornamento: 29/03/2024