Nel Regno delle Due Sicilie Francesco I, nel 1826, istituiva il Corpo degli ingegneri di acque e strade, delle acque e foreste e della caccia, dipendente dal Ministero delle Finanze. Nel 1861 al Corpo Reale del Genio Civile, esistente nello Stato piemontese, fu unito il Corpo degli ingegneri di acque, ponti e strade che operava nelle province toscane, napoletane e siciliane. Nel 1863 venne approvato il regolamento del Genio Civile dello Stato unitario. Con la legge poi del 5 luglio 1882, fu istituito in ogni capoluogo di provincia un Ufficio del Genio Civile, soggetto all’alta sorveglianza del Ministero dei lavori pubblici.
Dal 1970 il Genio Civile è posto alle dipendenze delle regioni ed attende all’esercizio delle funzioni devolute dalle leggi e dai regolamenti sulle opere pubbliche.
La cospicua documentazione è relativa ad opere pubbliche, nulla osta, strade, bonifiche, rete idrica e fognante, lavori fluviali case popolari, pratiche tecnico-contabili, nonché corrispondenza interna con altri enti e affari diversi.
(L. Chinigò)