La Regia Udienza era l'organo provinciale di maggior rilievo. Di epoca viceregnale, sostituì i Giustierati provinciali dei normanni ed aveva competenza giurisdizionale civile e criminale. Giudicava in prima istanza le cause della provincia e decideva sugli appelli prodotti contro le sentenze emesse dalle corti regie o baronali. Al vertice di questo tribunale era il Preside coadiuvato da tre Uditori (di cui uno con il grado di capo ruota) con funzione di magistrati e giudici; un Avvocato Fiscale, pubblico accusatore e difensore degli interessi del fisco; un Avvocato dei poveri, difensore d’ufficio. I compiti di cancelleria erano svolti dal Mastrodatti e dal Segretario.
Il Preside oltre ad essere Capo del Tribunale era anche Governatore e Comandante militare della Provincia “con facultà economica per lo buon governo e amministrazione della giustizia”
Con l’istituzione delle Intendenze per l’amministrazione civile e giudiziaria, si sminuì il potere di tale magistratura che venne abolita con l. 20 maggio 1808. n. 140. Al posto della Regia Udienza vennero creati i Tribunali di I istanza con giurisdizione civile e criminale.
Il fondo comprende atti civili, in particolare: dispacci, elezioni di Regia Udienza, ricorsi, conti, esami testimoniali, ricevi di processura.